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1. L’incunabolo 93 della bct, biblioteca comunale Terni .

2. Inc. 93 – Scheda analitica

 

 

 

1. L’incunabolo 93 della bct, biblioteca comunale Terni[1]. 

 

Si tratta dell'unica copia, conosciuta al mondo,  rimasta dell'edizione! L'unicità dell'esemplare fu immediatamente accertata dallo Scaccia Scarafoni durante il suo lavoro d'identificazione degli incunaboli di Terni, come egli stesso testimonia nel suo articolo Preziose rarità fra gli Incunaboli della Biblioteca Comunale, apparso sulle pagine della Rassegna del comune di Terni: «E' stato appunto in seguito a tale lavoro di identificazione che mi accadde di rilevare la presenza di un Breviarum Romanum (Inc. 23), restato finora sconosciuto ai bibliografi, benchè questa categoria di libri liturgici sia stata oggetto di speciali ricerche [...]»[2]. Lo Scaccia Scarafoni fece poi esaminare l'esemplare all'Accurti  che lo attribuì al tipografo Mathias Moravus e successivamente «la Dott. Valenziani, addetta presso la biblioteca Vittorio Emanuele, al Centro di Informazioni Bibliografiche per la compilazione del Catalogo generale degli uncunabili (sic!) delle Biblioteche Italiane»[3] accertò il tipo di carattere in cui l'esemplare è stampato. Lo Scaccia Scarafoni, inoltre, esaminò alcune peculiarità dell'esemplare, a cominciare dal particolare formato in cui è realizzato, fino ad ipotizzare che l'edizione fosse realizzata in più volumi. Conclusioni che condividiamo certamente: «Se il contenuto non offre forse nulla di particolare, il volumetto si presenta però con un aspetto caratteristico per il suo formato, fra gli incunaboli, eccezionalmente piccolo [...], sì da essere un volumetto veramente tascabile. Mentre i breviari quattrocentini hanno, nel maggior numero di edizioni, dalle 30 alle 40 linee per pagina, e non mancano molte edizioni dalle 40 alle 50 linee, questa edizione presenta soltanto 15 righe per carta. Esso - si può dire - deve essere il più piccolo breviario del sec. XV. Certo che questa edizione, che potremo dire ' Diamante', se fu mai completa di tutte le sue parti, doveva essere costituita da altri volumetti contenenti il proprium de tempore, il proprium de sanctis, il psalterium ecc. [...] Quanto al contenuto, esso non presenta nulla di speciale rispondendo in linea generale al testo del 'comune sanctorum'  tuttora in uso; qua e là però si notano omissioni e trasposizioni che potrebbero interessare altro campo di studi e di ricerche. Il volumetto porta il timbro di provenienza della Biblioteca del Convento Ternano di S. Francesco [...] e questo potrebbe lasciar pensare che si trattasse, più che di un breviaro romano, di un vero Breviaro Francescano. [...] Ma [...] manca di quelle peculiarità che potrebbero costituire un elemento sicuro di attribuzione all'ordine del Santo di Assisi [...].»[4] .  E', infine, da notare che lo Scaccia Scarafoni nel suo catalogo aveva attribuito all'esemplare la coll. Inc. 23 (cit. 41) , la stessa che attribuiva ad un altro incunabolo ( cit. 45 del cat. Scaccia Scarafoni; Sch. 35)  di Burlaeus Gualtherus. Oggi l'esemplare ha coll. Inc. 93. Infine, aggiungiamo che l'esemplare fu esposto (insieme ad altri esemplari tra cui Inc. 18, Inc. 55, Inc. 69, Inc. 83, Inc. 85) al pubblico in occasione della mostra Dalla scrittura alla stampa attraverso i documenti della biblioteca Comunale allestita all’interno di Palazzo Carrara (TR) dal 18 dicembre 1986 al 28 febbraio 1987 come testimoniato dalla cit. n. 11 (cit. modello short title contenente qualche imprecisione) del cat.[5] della mostra che fu pubblicato proprio per quella occasione.

 

 

 

 

2. Inc. 93 – Scheda analitica

 

Chiesa Cattolica

 

Diurnale Romanum.

[Napoli]. [Mathias Moravus]. [1480 ca.].

16°, got.

 

GW 8495; ISTC id00277400; IGI 3508.

 

Impronta:  esne  eara  uses  tico (C) [1480 ca.] (Q). Data da GW.

 

 

 

Inc. 93

 

-Formato: in 16°.

-Dimensioni delle carte: 99 x 69.

-Numero delle carte: [144].

-Carte bianche: c. [a.1/r. e v.], c. [s.1/r. e v.]

-Filigrane: mano n. 2; vaso n. 1.

 

-Segnature e richiami.

-Formula di compendio[6] : [a8-s8].

 

-Specchio di stampa.

-Dimensioni: 61 x 39.

-Margine sinistro: 12.

-Linee: 15.

-Tipo di carattere: latino - gotico.

 

-Occhietti ed incipit.

-Incipit[7], c. [a.2/r.]: Incipit co[m]mune sanctoru[m] ad / vesperas. Capittulum (sic!). / [F]Ratres. iam / no[n] estis hospi / tes [et] advene. / sed estis cives / sanctorum [et] / domestici dei superedificati su / pra fundamentu[m] apostoloru[m] / [et] prophetaru[m] R[everendo] Deo gr[ati]as. / [...]. (Fig. 15).

C. [a.1/r.]: Sermo sancti gregorij pape / Lectio prima / [S]Criptu[m] est eni[m]. Spirit[us] / [...]

 

-Formule conclusive e colophon.

-C. [s.7/v.], ultime quattro righe: Lux p[er]petua lu / cebit s[an]c[t]is tuis d[omi]ne al[leluia] al[leluia]. Et et[er] / nitas All[egata] v[era] Leticia se[mpiterna] R[everendum] gau / diu[m] [et] exultac[i]o[nem] (sic!). Ad.ix.Capi[tulum]. (Fig. 16).         

 

-Grafica complementare.

Da segnalare, solamente, la predisposizione di appositi spazi vuoti per l'inserimento di eventuali capilettera decorativi.

 

 

-Particolarità dell'esemplare.

 

-Legatura:  del XX sec.

Dimensioni: 116 x 85 x 25.

Carte di guardia: una non coeva ed una coeva, iniziali. Una coeva ed una non coeva finali.

Piatto anteriore interno, frase ms.: restaurato a cura della / [Segue: timbro] Soprintendenza bibliografica / per il Lazio./ [Segue anno ms.:] 1933xi .

Timbro del restauratore, piatto anteriore interno: Alfredo Farnesi

 

-Carte mancanti: c. [s.8].

 

-Ex libris.

A stampa, c. [a.2/r.]: tipico del convento di S. Francesco Interamna

 

-Interventi decorativi manoscritti.

Capilettera in rosso ed azzurro all'interno degli appositi spazi lasciati vuoti.

 

-Altri interventi manoscritti.

C. [a.1/r.], frase ms. in testa: Vetusta  aeditio / ante annum 1500.

Alcune postille sono presenti nelle cc.: [c.1/v.], [c.2/r.], [d.1/v.], [d.3/v.], [e.1/r.], [g.3/r.], [m.5/v.], [n.3/r.], [o.7/r.], [q.4/v].

La c. [s.1], bianca, è completamente ms. sia sul r. che sul v.

Linea tratteggiata nera sul margine inferiore dello specchio di stampa di tutte le cc.

Cc. numerate sul r., angolo di testa destro, in lapis. Comincia a c. [a.2]  e termina a c. [s.7] con 142.

 

-Stato di conservazione.

-Legatura: nuova.

-Blocco delle carte: molte cc. hanno ricevuto interventi di risarcimento alla lacuna. Altre risultano molto sporche ed alcune malamente rifilate.

-Interventi di restauro: come testimoniato dai timbri sul piatto anteriore interno, il volume fu restaurato a cura   della Regia Soprintendenza Bibliografica per il Lazio nel 1933, probabilmente da Alfredo Farnesi di Roma.   

 

-Confronto con gli antichi cataloghi.

-Sconocchia: non presente.

-Manfren: coll. Bb.1.23. Sotto: Incipit commune sanctorum ad vesperas capitulum.

-Scaccia Scarafoni: cit. n. 41.

 

 



[1] Il presente documento è stato tratto dalla tesi di laurea di Massimo Bartolini: Il fondo degli incunaboli della biblioteca comunale di Terni: storia e catalogo. [S.l. : s.n., 2003].

[2] Camillo Scaccia Scarafoni: Preziose rarità fra gli Incunaboli della Biblioteca Comunale, in  Rassegna del comune di Terni, [Tipografia Alterocca], gennaio / febbraio1935, n.1/2, p. 6. Si tratta dello stesso articolo comparso come premessa al catalogo dello Scaccia Scarafoni: Gli incunaboli della Biblioteca Comunale di Terni, in «Accademie e Biblioteche d'Italia», Roma, Biblioteca d'Arte Editrice, anno IX, (1935), n.6.

[3] Ivi, p. 7.

[4] Ivi, p. 8.

[5] Dalla scrittura alla stampa attraverso i documenti della biblioteca Comunale: catalogo della mostra allestita in palazzo Carrara dal 18 dicembre 1986 al 28 febbraio 1987. [Terni], [Arti grafiche Celori], [1986].

[6] La formula di compendio delle segnature non è presente in Gw, unico repertorio a riportare una scheda analitica dell'edizione! 

[7] Nell'incipit riportato dal Gw è assente l'errore 'Capittulum'.